Antico ma di urgente contemporaneità, il lemma “responsabilità” viene declinato nel corso proposto con diverse prospettive: filosofica, etica, giuridica, politica. L’attenzione insistita per la responsabilità verso la natura che come tema principale o sotterraneo attraversa tutte le dissertazioni dimostra come il concetto sia ormai divenuto centrale per il pensiero contemporaneo.
Andrea Tagliapietra espone il Concetto filosofico generale che sottende la nozione di responsabilità. L’excursus storico inizia nell’antichità greca e si sofferma sullo ius romano attraversando l’ambito religioso, cristiano ed ebraico. La storia della responsabilità dell’individuo in Occidente, segnata da Sant’Agostino, arriva sino all’Illuminismo con l’imputabilità focalizzata sull’individuo. Attraverso la responsabilità morale di Kant ci si inoltra nel Novecento, citando le riflessioni di Sartre, Simenon, Foucault, Jonas, Derrida, Heidegger, Arendt, Bauman. Fino alla diafanizzazione dell’io nell’era dei social networks che comporta la dispersione della responsabilità.
Cruciale nella giurisprudenza il Principio di responsabilità giuridica, come spiega Alberto Mittone. Un ambito in cui la responsabilità è per definizione personale, non delegabile. La responsabilità si lega al concetto di libertà. Uno Stato non può consentire di punire quel cittadino che non sia stato libero di scegliere. Ma qual è il confine? La scienza può venire in aiuto, in questioni cruciali oggi come il fine vita o la circonvenzione d’incapace. Di stretta attualità i fenomeni collettivi in cui è difficile affrontare il tema della colpa così come la circostanza colposa assai diffusa. In particolare in ambiti sensibili per il cittadino come quello della salute.
Il Principio di responsabilità, è declinato in chiave etica da Mario Porro. La nostra responsabilità verso l’universo è ormai all’antitesi della sacralizzazione dell’uomo. La specie umana non dovrà restare chiusa nell’orizzonte sociale della polis, ma entrare a far parte di una comunità estesa che includa tutti gli esseri della biosfera. In questo nuovo orizzonte la figura di San Francesco si staglia come un vero rivoluzionario: la sua democrazia di tutte le creature aveva già spodestato l’uomo. Con il suo stesso nome, l’attuale papa proclama la “democrazia creaturale con l’enciclica “Laudato sii”, che si inserisce appieno nel dibattito sulle creature senzienti.
Di Responsabilità politica discute Simona Forti attraverso la storia del pensiero filosofico: dall’antichità di Aristotele che definisce l’essere umano responsabile, all’imperativo categorico di Kant. Ma dopo la frattura di Nietzsche e gli appelli all’etica e politica di Weber, la tragedia della Seconda guerra mondiale svela il volto “banale” della responsabilità con Hannah Arendt, arrivando con Günther Anders a temere il conflitto atomico quale “scarto prometeico” tra la nostra capacità produttiva e l’incapacità di valutarne le conseguenze. Riflessioni quanto mai attuali, che con Hans Jonas aprono al concetto di responsabilità quale etica collettiva dalla dimensione politica, nei confronti delle generazioni future e dell’intero pianeta.